Pensieri Atei



Una raccolta di miei aforismi,
molti dei quali presenti nei miei libri.

 


Dobbiamo diffondere l’ateismo e il libero
pensiero anche per onorare tutte quelle
persone che sono morte nel tentativo di farlo,
se oggi siamo più liberi di diffondere le
nostre idee è anche grazie al loro sacrificio.

 


La stragrande maggioranza dei credenti
segue la religione tramandata dalla famiglia
senza conoscere minimamente le altre
religioni, questo ci fa capire che spesso la
fede è solo il risultato di un costante
indottrinamento culturale.


Se questo mondo è stato creato veramente
da un Dio, allora questo essere ha davvero un
senso della giustizia discutibile e il suo amore
nei confronti dei suoi figli è inferiore a quello
di un comune padre umano.


Se esistesse un Dio giusto, l’uomo non
avrebbe nemmeno bisogno di sperare in un
miracolo, perché un Dio giusto non avrebbe
permesso all’umanità di soffrire.


Dio non fa parte del trascendente, bensì della
fantasia umana. Quando gli uomini lo
accetteranno, il mondo potrà solo migliorare.


Spesso i credenti accusano gli atei di
arroganza, ma non si rendono conto che non
esiste nulla di più arrogante del credersi figli
di un essere onnipotente, addirittura creati a
sua immagine e somiglianza.

 


Se solo Dio avesse avuto l’accortezza di
manifestarsi in modo univoco a tutti i popoli,
avrebbe risparmiato agli stessi innumerevoli
conflitti, guerre, discriminazioni e atrocità di
ogni genere fatte in suo nome.

 


Dio è un padre talmente assente da essere
considerato inesistente da milioni dei suoi
figli, mentre quelli che percepiscono la sua
presenza non riescono ad accordarsi sul
come sia fatto e quale sia la sua volontà.


Non esiste una verità assoluta, ma solo delle
varianti della realtà, poiché esistono tante
verità quante sono le persone, invece le
religioni diffondono una sola verità per
controllare le masse.


Atei si nasce, ma crescendo la società
influenza la nostra mente, sporcandola e
rendendola succube dell’autorità che si
manifesta anche tramite le superstizioni.


I testi sacri sono stati scritti dall’uomo, ed è
stato sempre l’uomo ad associarli alla
volontà divina, innalzandoli rispetto a tutte le
altre opere fantasy.

 


La vera spiritualità consiste nel distaccarsi
dalla credenza in Dio per mettere al primo
posto la natura e l’umanità.

 


L’ateismo non è né una religione né una
fede, ma è semplicemente il rifiuto di credere
in qualcosa senza avere elementi idonei che
possono portare a credere nella stessa.


L’adulto che si rifugia nelle credenze
irrazionali per risolvere i problemi non è
diverso dal bambino che si rifugia nelle
favole per non aver più paura del buio.


Seguire una tradizione significa mettere da
parte il proprio io per fare ciò che è stato
fatto in passato da altre persone, in pratica
significa essere delle pecore, senza una
propria autonomia decisionale.

 


Se lodate Dio quando un bambino si salva
da un terremoto, dovete anche criticarlo
quando milioni di bambini, invece, perdono la
vita per lo stesso evento.


Per assecondare la sua sete di potere e per
alleviare le sofferenze della vita, l’uomo è
entrato nelle sue stesse fantasie dando vita a
quell’essere fantasy chiamato Dio.

 


Se tutte le risorse economiche usate per
diffondere le credenze religiose fossero state
usate per la ricerca scientifica, oggi malattie
come il cancro sarebbero solo un ricordo.


Ci sembra normale tutto ciò che non ci
sorprende e che rientra nei comportamenti a
noi comuni, ed è anche per questo motivo che
molti credono ancora in Dio, perché crederci
rientra ancora nella normalità.


Essere atei significa aver preso una decisione
con la propria testa, senza essersi fatti
condizionale da quello che affermano gli
altri, ed è questa la qualità migliore di questa
posizione, ovvero l’autonomia decisionale.


Il passato era ignorante, il presente è bigotto,
ma se tutto andrà bene, il futuro sarà ateo.


La religione è un vero e proprio strumento di
potere, probabilmente il migliore, in grado di
soggiogare le persone sia con la paura che
con l’illusione di una speranza.


A volte, mi capita di sperare che Dio esista
davvero, non per vivere in eterno al suo
fianco, ma solo per poterlo travolgere con
una valanga di schiaffi e bestemmie.


Si vive una volta sola, ed è triste pensare che
molte persone limitano la propria vita solo
per seguire la volontà di un essere inesistente.


Pensare liberamente richiede uno sforzo
mentale sconosciuto a tante persone, del
resto anche i bambini sono capaci di credere
a qualunque favola, bella o brutta che sia.